La stanza non è molto grande ma c’è una certa agitazione in attesa che cominci la presentazione del libro. L’editore si aggira nervosamente, l’autrice si defila un po’ – più tardi si nasconderà per celare le lacrime di commozione – la nostra ospite sta attaccata al telefonino perché, per cominciare, manca l’artista che ha dipinto il quadro che fa da copertina al libro e con lei deve arrivare anche il quadro. Ma ecco che l’agitazione arriva al culmine, il quadro, grande, bello, è arrivato. Viene installato su un cavalletto e siamo pronti.
Tutto fila liscio, la nostra ospite introduce l’organizzazione che gestisce il locale, l’editore ci svela le ragioni che lo hanno spinto a pubblicare il libro, l’autrice ci racconta cosa l’ha spinta a scrivere. Bello, interessante, lo leggerò. Ed ecco anche il sociologo, grande amico dell’autrice, che ci conforta con le sue impressioni sul libro e la sua autrice. Passata l’emozione e le presentazioni c’è un piccolo rinfresco, si mangia qualcosa e viene offerto un po’ di spumante per festeggiare il libro che è anche il decimo della collana. Il quadro campeggia sullo sfondo ma nell’avvicinarmi inciampo nella tovaglia e lo spumante vola sul quadro. Orrore! E, peggio, in un ribollire di bollicine la vernice si scioglie, la donna raffigurata sparisce mi giro inorridito a guardare la pittrice e lo sguardo mi cade sui libri che stanno sul tavolo. Le loro copertine sono completamente bianche sparite insieme all’immagine del quadro. Mi sento paralizzare ma una fitta al fianco …… mi sveglia! Il sociologo ha appena finito di parlare e sta per arrivare il rinfresco. Speriamo bene.
©Riproduzione riservata