>Da Dobbiaco a San Candido

>
Il programma di oggi era di visitare il “Grand Hotel” di Dobbiaco e in particolare la sede del Parco Naturale. Dietro il museo si apre il parco ed è veramente interessante visitarlo. Appena usciti dall’edificio si uncontrano una serie di sculture lignee rappresentanti un re, la felicità, l’allegria e così via. Il sentiero prosegue verso una serie di costruzioni che illustrano (molto bene) la vita e le attività che si svolgono in un bosco. Quasi senza pensare abbiamo cominciato a seguire un sentiero (il 28A) e dopo una bella camminata siamo arrivati alle sorgenti della Drava. Fa impressione pensare che un pezzetto di legno gettato qui potrebbe arrivare nel Mar Nero. Si potrebbe far navigare da qui un messaggio di pace per le popolazioni appena uscite (?) dalla guerra. A questo punto tornare indietro o proseguire. Ai voti si prosegue e siamo arrivati stanchi ma felici a San Candido per un pranzo tardivo. In treno a riprendere la macchina.

>Un cartello (quasi) in disuso

>
Ieri siamo andati a Lienz (si, lo ammetto, in macchina) e al ritorno, dopo le usuali spesette, ci siamo fermati a prendere un gelato lungo la pista ciclabile. Per arrivare al posto di ristoro si attraversa la ferrovia che collega San Candido a Lienz e non c’è passaggio a livello: solo le indicazioni luminose e un cartello che avverte dei binari. Non so se anche in Italia si usa ancora quel cartello dal sapore antico con il disegno di una locomotiva a vapore ma l’ho trovato molto bello.