>Grande festa a Sesto

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In questi giorni ricorre il 150 anniversario della Associazione musicale di Sesto e per l’occasione sono stati organizzati grandi festeggiamenti invitando anche tutte le associazioni musicali dei dintorni. Tutte le “guild” sestesi hanno allestito dei carri con la rappresentazione dei loro mestieri: lavandaie, cappellai, scultori, guide alpine, … La folla ha applaudito a lungo e naturalmente i maggiori applausi si sono avuti al passaggio della banda di Sesto. Una giornata piena di allegria! Bravo!

>Omino

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Non sono uno sciatore. Questa premessa viene fatta perché, magari, chi scia e vede l’immagine allegata sa subito di che si tratta. Io no. E qundi mi sono venute alcune idee: controllare che le ascelle siano profumate perché il vicino di seggiovia non si lamenti, verificare che nulla si nasconda sotto le braccia (non si sa mai), controllare se con le braccia aperte si passa dappertutto, …. Chissà? Trovo l’immagine comunque divertente.

>Vasti orizzonti

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Oggi siamo riusciti ad andare sul Monte Elmo. Nei due giorni passati la folla di turisti in visita per il weekend ce lo aveva impedito. Pur se non perfetta la vista era spettacolare. So di aver fatto mille foto simili a questa ma come resistere a tanta bellezza.

>Il pubblico

>Oggi, a Dobbiaco, sono stato insieme ad un amico seduto allo stand della MyNav e in qualche occasione mi ha lasciato da solo a rispondere alle domande del pubblico. A parte quelle relative ai prodotti la domanda più sorprendente è stata quella posta da un signore che, trafelato, si rivolge a noi chiedendo a bruciapelo: “A che ora finisce la corsa (Dobbiaco-Cortina in mountain bike)?” All’unisono abbiamo risposto:”Non lo so”. E’ scappato via! Indignato per la nostra ignoranza? Chissà. Comunque ho passato una mezza giornata molto piacevole.

>Mi vergogno un pò, ma ho riso

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Passeggiando per Lienz abbiamo trovato un ristorante con le indicazioni del loro menu anche in “italiano”. Quello in foto è solo un esempio ma devo ammettere che a leggere altri cartelli siamo scoppiati a ridere e ci siamo allontanati rapidamente per evitare di essere (giustamente) menati. Avremmo forse dovuto apprezzare di più lo sforzo, in fondo abbiamo capito quello che volevano dire. Sapessi io il tedesco …..

>Un invito alla lentezza

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Oggi, andando a Lienz, ci siamo fermati per far fare una passeggiata a Leo lungo una piccola strada vicino alla ferrovia che da San Candido porta appunto a Lienz. La strada corre anche lungo la Drava e Leo ci ha guidato fino ad un punto dove gli era possibile fare il bagno (solo lui sa dove si trovano questi posti!). Ad un tratto compare il cartello “Lentamente (langsam in tedesco) e nulla ci è sembrato più indicato: abbiamo proseguito la passeggiata nella massima tranquillità.

>Piove

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Questo inizio di estate ha quasi il sapore dell’autunno. Il sole si alterna a delle piogge torrenziali e si vede la gente uscire al primo sole e guardarsi intorno meravigliata dalla bellezza dei panorami. Ma anche la pioggia ha il suo fascino e guardarla da casa ha un fascino tutto particolare. Il mondo è bello quassù.

>E’ tornata la “ciriola“. Si tratta del pane tradizionale romano che era sparito dal mercato a causa del prezzo imposto in quanto parte del vecchio “paniere” per il calcolo del costo della vita. Da ieri è di nuovo nelle panetterie e mi riempie il cuore di ricordi. Da ragazzo (tanti anni fa!) era il tradizionale panino riempito di mortadella, frittata o formaggio per un pranzo all’aperto o al mare. Pieno di mollica (al contrario della “rosetta” – michetta al nord – che all’interno è vuota) era una base nutriente per qualsiasi ripieno! E, chissà perché, anche il suo profuno era diverso.

>Un bel libro (anche molto interessante)

>Ho appena finito di leggere “Guernsey Literary and Potato Peel Pie Society” di Mary Ann Shaffer e Annie Barrows. Racconta, in modo molto originale, del periodo di occupazione dell’isola di Guernsey da parte dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale. La società letteraria nasce per proteggere i suoi membri dagli occupanti che, sull’isola, rispettavano le iniziative culturali. E’ anche una storia d’amore, sulla società di allora, etc. Molto bello.

>Dal 1840 a oggi

>Ho appena finito di leggere “La pubblicità” di Annamaria Testa nella 3° Edizione del 2007. Il libro è veramente interessante e merita certamente di essere letto per meglio capire il mondo che ci circonda. In particolare nell’ultimo capitolo viene citato Alexis de Tocqueville per il volume II de “La Democrazia in America”. E’ impressionante come un testo del 1840 si possa applicare così bene ai giorni nostri in Italia. Se vi va di leggerlo, eccolo qua:


Alexis de Tocqueville, Democracy in America (1840) – Volume II – Chapter VI

[…]

It would seem that if despotism were to be established among the democratic nations of our days, it might assume a different character; it would be more extensive and more mild; it would degrade men without tormenting them.

[…]

The first thing that strikes the observation is an innumerable multitude of men, all equal and alike, incessantly endeavoring to procure the petty and paltry pleasures with which they glut their lives. Each of them, living apart, is as a stranger to the fate of all the rest; his children and his private friends constitute to him the whole of mankind. As for the rest of his fellow citizens, he is close to them, but he does not see them; he touches them, but he does not feel them; he exists only in himself and for himself alone; and if his kindred still remain to him, he may be said at any rate to have lost his country.

Above this race of men stands an immense and tutelary power, which takes upon itself alone to secure their gratifications and to watch over their fate. That power is absolute, minute, regular, provident, and mild. It would be like the authority of a parent if, like that authority, its object was to prepare men for manhood; but it seeks, on the contrary, to keep them in perpetual childhood: it is well content that the people should rejoice, provided they think of nothing but rejoicing. For their happiness such a government willingly labors, but it chooses to be the sole agent and the only arbiter of that happiness; it provides for their security, foresees and supplies their necessities, facilitates their pleasures, manages their principal concerns, directs their industry, regulates the descent of property, and subdivides their inheritances: what remains, but to spare them all the care of thinking and all the trouble of living?

Thus it every day renders the exercise of the free agency of man less useful and less frequent; it circumscribes the will within a narrower range and gradually robs a man of all the uses of himself.

[…]

L’inglese è forse un pò arcaico ma il senso a me sembra chiarissimo.