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Il recente vento caldo (fhon) ha sciolto la neve depositata sugli alberi che ora appaiono scuri sul resto che è tutto bianco di neve. Diverse notti fa ne sono caduti 60 centimetri in una sola notte e tutti i tetti sono coperti da uno strato di neve di almeno mezzo metro. Oggi splendeva il sole e il paesaggio è, come sempre, incantato. Solo le strade avrebbero bisogno di una spolveratina per ricoprire la sporcizia portata dal passaggio delle macchine.
>La sinistra del topo
>Chiaccherando, un paio di giorni fà, su come si danno le indicazioni a proposito degli animali (la zampa sinistra, l’orecchio destro, …) è emerso che va sempre precisato il riferimento all’animale: l’occhio destro del cane, la zampa sinistra del topo … Per qualche motivo (?) ho pensato a un nuovo partito: La Sinistra del Topo. Ecco il suo Manifesto:
I topi sono tutti uguali
I topi emanano le leggi e le rispettano
I topi aiutano quelli meno fortunati
I topi vivono in famiglie senza distinzione di sesso, età o colore
I topi rispettano le religioni degli altri topi
I topi ripettano i non-topi
I topi tendono alla loro e altrui felicità
I topi non amano i pifferai
Naturalmente il loro giornale è: Mondo Topo, quotidiano di partito.
>Anche questa è fatta….
>Di chi è?
>Oggi, a seguito di un forte rumore sulle scale ci affacciamo per vedere cosa è successo. Un persona ha lasciato cadere una bottiglia di champagne che è letteralmente esplosa riempiendo le scale di vetri e di profumo di champagne. Inebriante. Mentre ci diamo da fare per rimediare al danno altri vicini si affacciano per aiutare e uno di loro chiede di chi era la bottiglia. La persona responsabile, ancora china a raccattare vetri, risponde: “Di qualcuno che non la riceverà più”. L’ho trovata una bellissima risposta.
>Una Londra “diversa”
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Non molto tempo fa i giornali italiani riportavano il problema dei delitti “di coltello” in forte aumento in Inghilterra e in particolare a Londra. Forse con molto ottimismo la città di Londra ha installato (nel mio caso vicino alla stazione della metropolitana di Gloucester Road) dei contenitori nei quali gettare i coltelli (intesi come arma, non quelli di cucina!). La fessura in alto consente di gettare il coltello senza avere la possibilità di ripescarlo o di prenderne qualcuno. Non so se la faccenda funziona, non voglio pensare a questo come ad un sistema per liberarsi dell’arma del delitto, ma sono rimasto impressionato. A fianco, e qui un’altra indicazione di civiltà, il bidone per gettare i giornali usati.
>Londra, la parte migliore
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Siamo stati qualche giorno a Londra e la città in cui abbiamo vissuto continua ad essere bellissima e, devo dire, molto più civile di Roma. E’ pulita, le macchine sono presenti ma solo nei parcheggi predefiniti, mai in seconda fila, mai in divieto di sosta (la polizia qui non perdona e le multe – sempre applicate – sono salatissime). La gente sorride, i/le commessi/e nei negozi sempre gentili e sorridenti (qualunque guaio resta fuori delle porte del posto di lavoro). E si che anche la loro economia è pesantemente colpita dalla crisi ma il governo ha attuato una soluzione di immediato sollievo: l’IVA (V.A.T.) è stata ridotta da una già bassa al 17,5% al 15% e in tutti i negozi questo viene sfruttato per mostrare una riduzione dei prezzi. In fondo ad ogni scontrino c’è il prezzo prima della riduzione e il costo effettivo del bene con una chiara indicazione del risparmio. Forse il 2,5% non è molto ma, psicologicamente fa un bell’effetto vedere lo sconto che viene applicato. Una misura concreta per aiutare l’economia ad un costo relativamente basso per lo Stato. E poi, passeggiando sotto un cielo che è sempre stato azzurro, giri l’angolo e trovi degli straordinari colori come quelli che vi mostro in una traversa di Hanover Place (dietro Oxford Street).
>Quanti ricordi
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Oggi sono andato alla presentazione dei vincitori del concorso “Parole in corsa” cui ho partecipato con il mio racconto. Il racconto non è stato né pubblicato sul libro né premiato ma la manifestazione mi ha dato modo di visitare le Vernicerie delle Officine Storiche e nel parcheggio vedo un vecchio tram restaurato e in perfette condizioni che è esattamente quello che aveva il capolinea vicino a dove abitavo da bambino-giovane e che prendevo spessissimo con i miei prima e poi da solo: la linea 3. Si tratta di una vettura che è stata in servizio fino ai primi anni sessanta, con il doppio posto di guida e i sedili in legno con la spalliera mobile in modo da far sedere i passeggeri sempre nella direzione di marcia. E ben ricordo che al capolinea mi divertivo molto ad aiutare i tranvieri a spostare gli schienali. Anche tutto il resto dell’arredo interno era rigorosamente in legno. Molto elegante e rispettoso delle esigenze dei viaggiatori.
>Cercasi ….
>Persa!?
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Oggi, uscendo di casa, mi sono imbattuto – nel parcheggio di un vicino negozio – in questa papera. Aveva un’aria allo stesso tempo spersa e sicura. Leo naturalmente si è precipitato verso di lei abbaiando (era legato!) ma quella si è limitata a fare un saltino all’indietro. Qualche tempo fà una papera molto simile abitava insieme ad una compagna in una vicina fontana, curata e nutrita dai vicini. Erano sparite da un pò, forse erano in viaggio, e ora speriamo siano di ritorno.
>Lezioni di giornalismo
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Ieri sera ho assistito alla prima lezione del ciclo di “Lezioni di giornalismo” organizzata dall’Auditorium – Parco della Musica. Ospite e docente era Eugenio Scalfari, fondatore di “Repubblica”. Un’ora di storia del giornalismo e di aneddoti sulla vita del giornalista che ho trovato estremamente interessanti. Tra le altre cose che mi hanno colpito c’è stata l’affermazione che la famosa frase riferita a proposito dei giornalisti e dei giornali “le opinioni separate dai fatti” non ha senso. Ogni giornalista ha, inevitabilmente, la sua visione dei fatti e a questi da la sua interpretazione. Meglio allora dichiarare apertamente quale è l’angolo di visione del giornalista e lasciare al lettore il giudizio sui fatti narrati. In questo senso Scalfari ha portato come esempio di obiettività il quotidiano l’Unità (quando era ancora organo del partito comunista): il lettore sapeva bene quale era la posizione ideologica del quotidiano e ne poteva così interpretare i contenuti. Un esempio di oggi può essere “Il sole – 24 ore” che, dichiarando apertamente di essere il quotidiano della Confindustria, da la possibilità a chi legge di dare agli articoli la corretta interpretazione.